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Questioni di Carattere

di G.A. Cignoni, Museo della Grafica, maggio-giugno 2014, Pisa

La storia della scrittura a stampa è una ricerca di carattere.
Dai primi incisori, alle grandi fonderie, fino al digitale,
ogni carattere è diverso: per desiderio del disegnatore
o per richiesta di originalità di un committente.
Non è facile distinguersi mantenendosi dentro una rigida gabbia
di forme e vincoli, anche tecnologici. I glifi, cioè le lettere, le cifre
e i simboli, devono rimanere riconoscibili e stampabili.
L’arte dei caratteri è nei dettagli.

La mostra in sedici tavole originali in tecnica mista,
stampa digitale e lettering a mano, riprende e approfondisce
il tema già accennato all’IF 2013 in Caratteri/Emozioni.
In un’antologia essenziale sono raccontate storie di caratteri
guidando l’occhio a scoprirne le differenze per gustare
il piacere di saper distinguere, per dire, una pagina
di Sellerio da una di Adelphi.

La rassegna adotta la classificazione Vox-ATypI,
esplorando nove delle sue quattordici classi,
quelle propriamente tipografiche.
La Vox-ATypI, non esente da critiche ma comunque usata,
segue l’evoluzione nel tempo degli stili,
ma in una stessa classe possono convivere
sia caratteri storici sia disegni recenti.

Appuntamenti

Inaugurazione
venerdì 9 maggio, ore 17, Museo della Grafica
doppia inaugurazione, insieme a “La carica dei 101” di Giorgio Michetti.

Da Gutenberg a Knuth, storie di caratteri, di Giovanni A. Cignoni
martedì 13 maggio, ore 16, Museo della Grafica
Un approfondimento sul contesto storico, sulle vicende dei personaggi, sui cambiamenti indotti dalle tecnologie.
Portate un libro, il preferito o quello che state leggendo, l’incontro e la visita alla mostra sono un’occasione per scoprire un altro piacere della carta stampata: riconoscerne i caratteri.

Linotype: una meraviglia di strumento di calcolo, di Giovanni A. Cignoni
mercoledì 29 ottobre, ore 14, Seminari di Cultura Digitale, Dipartimento di Informatica
La Linotype di Ottmar Mergenthaler (per alcuni il secondo Gutemberg) è uno dei primi esempi di strumento
dedicato all’elaborazione di testi, alla composizione tipografica in particolare. Ingegnosa e affascinante come tutti i macchinari di fine ’800, ci rivela meccanismi di calcolo sia analogici che digitali.

La storia nelle tavole della mostra

Ogni tavola è riferita indicando il nome del carattere, l’autore del disegno, l’eventuale ispirazione originale,
la fonderia, l’anno di produzione, la classificazione Vox-ATypI.

  1. Centaur, Bruce Roger, dai tipi di Nicholas Jenson, Monotype, 1929. Classical, Humanist.
  2. Caslon, Carol Twombly, dai tipi di William Caslon I, Adobe, 1990. Classical, Garalde.
  3. Garamond, Francesco Simoncini, dai tipi di Jean Jannon, Simoncini SA, 1956. Classical, Garalde.
  4. Goudy Old Style, Frederic W. Goudy, American Type Founders, 1915. Classical, Garalde.
  5. Baskerville, Stanley Morison & Sol Hess, dai tipi di John Baskerville, Lanston Monotype, 1923. Classical, Transitional.
  6. Century Schoolbook, Morris Fuller Benton, American Type Founders, 1918. Classical, Transitional.
  7. Times New Roman, Morris Fuller Benton, American Type Founders, 1918. Classical, Transitional.
  8. Bodoni, Heinrich Jost, dai tipi di Giambattista Bodoni, Bauerersche Gießerei, 1926. Modern, Didone.
  9. Computer Modern, Donald Knuth, dal Monotype Modern 8, Computers & Typesetting, 1979. Modern, Didone.
  10. Rockwell, Frank Hinman Pierpont, Monotype Corporation, 1934. Modern, Mechanistic.
  11. Akzidenz-Grotesk, Ferdinand Theinhardt, Hermann Berthold AG, 1896. Modern, Lineal, Grotesque.
  12. Helvetica, Max Miedinger & Eduard Hoffmann, Haas’sche Schriftgiesserei, 1957. Modern, Lineal, Neo-Grotesque.
  13. Arial, Robin Nicholas & Patricia Saunders, Monotype Corporation, 1982. Modern, Lineal, Neo-Grotesque.
  14. Futura, Paul Renner, Bauerersche Gießerei, 1927. Modern, Lineal, Geometric.
  15. Eurostile, Aldo Novarese, Fonderia Caratteri Nebiolo, 1962. Modern, Lineal, Geometric.
  16. Optima, Hermann Zapf, Stempel/Lynotype, 1952. Modern, Lineal, Humanist.

Il lettering a mano

Per uno che, troppo avvezzo alla tastiera del pc, ha perso l’abitudine a scrivere con la penna e quando ci si trova
gli viene male e con fatica, volersi cimetare nel lettering a mano suona come una sconsiderata sfida.
La motivazione sta nel triste vedere che nei fumetti la regolarità imperfetta degli ultimi amanuensi è, via via,
sostituita dall’assoluta, asettica uniformità del lettering digitale - con caratteri che nella Vox-ATypI sono Calligraphic, Script.
Il carattere usato nelle tavole della mostra, imparato con tanta pazienza e disciplina, è ispirato agli stili di maestri
come Gaspar Saladino e Sam Rosen, uno DC Comics e l’altro Marvel così non si fa torto a nessuno :)